Biografia

cinque mesi

 

Il 28 Marzo 1977 a Monselice, ridente cittadina della bassa padovana, nevicava, fenomeno alquanto strano ed inusuale in quella stagione.

Ho sempre cercato di immaginare la faccia che deve aver fatto mia madre quando vide sua sorella presentarsi all’ospedale con i dopo sci, poi ho pensato che forse la sua mente era presa da altri pensieri visto che da pochi minuti stava sperimentando l’esperienza della maternità. Già sono nato a fine marzo con la neve. Strano vero?

Nonostante la mia vita sia iniziata con questo fenomeno alquanto curioso, la mia infanzia é passata in modo abbastanza “normale”: scuola materna ed elementare sempre in paese, qualche amico, le lezioni di karate. Anche la tempesta ormonale dell’adolescenza é passata abbastanza “nella norma”.

16 anni

A 15 anni mi sono iscritto al liceo scientifico contro tutti i pronostici degli insegnanti che mi vedevano ragioniere, e lì é nata la mia prima passione: la chitarra!
A dire il vero sarei un po’ figlio d’arte visto che mio padre, come molti baldi giovani della beat generation, aveva un gruppo negli anni ’60, quindi chitarre, tastiere e buona musica, hanno sempre frequentato casa mia. Così il liceo se n’è passato tra i concerti, le prime cotte e qualche pomeriggio di studio. Poi in quarta superiore ho dovuto decidere cosa avrei voluto fare all’università e così e nata la mia seconda grandissima passione: la psicologia! Inizialmente fu la teoria di Sigmud Freud ad affascinarmi, come accade spesso a chi si avvicina alla materia. E così, dopo la maturità, mi sono iscritto alla facoltà di Psicologia dell ‘Università e degli Studi di Padova. Nel frattempo l’attività con i vari gruppi continuava e mi permetteva di avere qualche soldo in tasca (erano altri tempi!). Nel percorso di studi ho scoperto altri approcci più dinamici e moderni e sono quinudi approdato ad una tesi sperimentale sulle emozioni e le Neuroscienze. E poi? Beh logico, mi sono laureato.
A questo punto mi sono trovato davanti ad un bivio: ipotecare un anno e tentare la carriera da musicista oppure proseguire subito nell’altrettanto difficile carriera da Psicologo? Correva l’anno 2003 e sapevo che aspettare un anno, in una professione come quella, significava lavorare tardi, quindi decisi che la musica sarebbe rimasta un hobbie.

Il mio primo tirocinio fu presso un servizio per l’età evolutiva. Esperienza che mi arricchito moltissimo, oltre ad insegnarmi le basi del mestiere. Il secondo in un Centro di Salute Mentale in cui ho fatto altre esperienze e in cui ho conosciuto un’altra giovane trascinante che poi sarebbe diventata mia moglie. Nel frattempo avevo trovato lavoro come operatore della disabilità sensoriale per la Provincia di Padova: esperienza che mi permetteva di sostenermi economicamente e di acquisire altra professionalità.

Superato l’esame di stato ho dovuto orientarmi nel “mare magno” delle scuole di psicoterapia ed ho optato per una scuola che potesse darmi un approccio quanto più integrato e meno “dogmatico”possibile. All’interno di questa scuola la passione per l’ipnosi, e per il lavoro di Milton Erickson, é nata piano, piano, anche perché stavo iniziando a lavorare come psicoterapeuta e ne vedevo i risultati sul campo.

Poi un bel giorno un amico mi disse: “ci sarebbe un collega che cerca qualcuno con cui collaborare. Ti interessa?”. Da quel momento ho iniziato la mia collaborazione con con lo Studio Modelli di Cambiamento che è stata e continua ad essere, per me, un’esperienza lavorativa e di crescita molto importante.

Che altro dire…sono sposato ed ho un figlio di 9 mesi, quindi sto intraprendendo anche la carriera più difficile del mondo: quella di padre!

Dott. Fabio Varotto

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