COME LAVORO

Come lavoro in pratica?

Lo psicologo – psicoterapeuta come professionista …

Chi si rivolge a me, in quanto psicologo-psicoterapeuta, sa che ogni cosa mi verrà detta è protetta dal segreto professionale.

Lo psicologo – psicoterapeuta come specchio …

“Da dove arrivi? Che viaggio hai fatto?”

Il mio compito iniziale è capire esattamente qual è il problema che mi porti e capire come aiutarti (come fa il medico quando fa domande e prescrive esami per poter effettuare una diagnosi precisa).

Per poter fare ciò ti chiederò, oltre a due test che compilerai a casa, oltre al problema che mi porti, qualche informazione su di te, come le tue relazioni familiari, amicali e qualcosa del tuo passato (remoto e più recente). Lo scopo è quello di conoscerti al meglio, ovvero capire con quali idee di te e del mondo ti stai muovendo nella vita, e da dove le hai imparate o come te le sei create.

Le idee che abbiamo di noi stessi e sugli altri si chiamano convinzioni. Le convinzioni, che derivano dal passato, sono un po’ come la nostra bussola interna che ci guida nella vita e ci fa comportare in un certo modo.

Esempio 1 : una persona che ha la convinzione di sé del tipo “sono il migliore, tutti devono darmi retta e ammirarmi”, con gli altri si comporterà in modo da dover sempre cercare l’attenzione e si sentirà a suo agio solamente quando è al centro dell’attenzione. Solitamente poi accade che questa persona si possa sentire depressa se gli altri lo evitano.

Esempio 2: una persona durante un esame inizia a provare tanta ansia da non riuscire a completare la verifica. Negli esami successivi sente di provare ancora ansia e inizia a formularsi la convinzione: “andrà male anche questa volta”, oppure “tra poco inizia l’esame e andrò ancora in ansia”… il risultato è che proverà ancora ansia.

 

Un mio primo compito è quindi capire il tuo funzionamento e dirti come sei, e come probabilmente il passato ti ha influenzato in un certo modo.

Lo psicologo – psicoterapeuta come allenatore …

“Sei pronto a cambiare qualcosa?”

Ma allora, se una persona ha una certa idea di sé, che male c’è? Cosa c’entra con il problema di ansia … di depressione che porta in terapia?

Qualsiasi idea che abbiamo di noi non è giusta o sbagliata di principio. Il problema è che molte idee che abbiamo ci fanno soffrire perché si scontrano con altre realtà. È utile (Esempio 2) che questo studente continui a farsi condizionare dall’ansia in tutti gli esami che fa? È utile (Esempio 1) che questa persona faccia arrabbiare gli altri o si faccia evitare perché continua a pensare di essere il “migliore”?

L’altro mio compito è quindi, tramite tecniche conversazionali ed esperienziali, aiutarti a raggiungere un obiettivo di cambiamento (concordato insieme), prendendo atto della tua storia personale passata ma attuando, se me lo consentirai, con la tua collaborazione, alcune modifiche per farti vivere meglio il presente senza il problema che mi avevi portato durante il primo colloquio.