Come rendere INFELICI voi stessi e la vostra relazione di coppia

Ecco alcuni modi per rendere se stessi e una relazione coppia ansiosa e infelice:

La coppia infelice

La coppia infelice

1) Poni sempre la Verità al di sopra di tutto.

2) Ricordati sempre che c’è qualcuno o qualche coppia, là fuori, più felice, in forma, in gamba, abile, ricca, che fa più sesso ed è più in sintonia col proprio partner di te.

3) Rifletti spesso su “Come sarebbe stato essere …”.

4) Sii ipercritico: tutte le critiche, comprese quelle costruttive, sono l’ideale per aiutare il tuo partner a migliorare.

5) Pretendi che il tuo partner sia esattamente come te. Tu e il tuo partner dovreste avere gli stessi gusti,interessi, bisogni, amicizie. Se il partner dovesse deviare dal punto 5 ricordagli che il tuo modo è l’unico possibile .

6) Non fare progetti da fidanzatini: la passione che nasce spontanea all’inizio della relazione scompare nei mesi successivi. In ogni fase di vita della coppia ci sono cose da fare e cose da non fare più.

7) Quando sei arrabbiato usa per quanto possibile la seconda persona. Evita di dire come ti senti e descrivi azioni per te frustranti del tuo partner, es: “Tu fai sempre”, o la variante “Tu non sei mai …”. Ricordati: il tuo obiettivo è mantenere accesa la lotta per il potere e un livello di intimità adeguatamente basso.

8) Quando devi litigare colpisci la persona, non i contenuti … ci sarà sempre qualcosa che non va nel tuo partner.

– Se vuoi sapere alcuni punti fondamentali per una buona comunicazione di coppia guarda il video:


Cosa vuol dire fare una terapia di coppia? La scoperta dell’autenticità, parte seconda

Cosa vuol dire fare una terapia di coppia?

Mi prendo cura di

Parte seconda, idee

Vorrei qui proporre varie idee che mi nascevano scrivendo la prima parte dell’articolo sulla  terapia di coppia: 

 Ammettiamo che la coppia possa scoppiare in terapia?

 È sempre possibile una conciliazione, una mediazione? I membri della coppia chiedono una terapia per star meglio o per dar ragione alle proprie idee (Nella pratica ho visto varie coppie e il tema di ogni primo colloquio era: “Lui/lei è sbagliato/a” oppure “Non comunichiamo, perché lui/lei è sbagliato/a”) ? Stando dalla parte del terapeuta anch’io spesso mi chiedo se la coppia rimarrà “insieme” o se si separerà nel corso dei colloqui.

Mi chiedo quanti terapisti appena ricevono una richiesta di consulenza di coppia si chiedono quali siano i propri obiettivi più inconsci, le proprie premesse alla terapia di coppia … infondo nel gergo comune quando parliamo di terapia s’intende la cura, no?

Cosa vuol dire curare una coppia? Se tra colleghi ci diciamo “curare la coppia” solitamente ci si guarda in modo strano, “curare? Si curano le malattie!”  Beh, però usiamo la parola terapia.

Allora possiamo dire che curiamo, che ci prendiamo cura, che ci “preoccupiamo” (dal latino: cura, preoccupazione) dell’autenticità di ciascun partner e delle comunicazioni tra di essi.

Forse allora non è una terapia di coppia ma una terapia della comunicazione e una terapia di ciascun partner?

 A volte capita che un compito del terapista sia quello di accompagnare una coppia che si sta separando, proprio perché è una richiesta della coppia.

Ricordando le parole di un grande terapeuta, Perls,  circa le relazioni tra le persone (che siano di coppia o di amicizia):

 “Non sono in questo mondo per esaudire le tue aspettative

come tu non sei in questo mondo per esaudire le mie.

Tu sei tu, ed io sono io,

e se per caso ci incontriamo, sarà bellissimo,

altrimenti, non ci sarà nulla da fare.”

Ho citato queste parole non per essere pessimista o per incoraggiare un certo egocentrismo, ma per ricordare a me come terapeuta, ai colleghi, e alle persone che arrivano in terapie per problemi di relazione  la necessità di far fluire la conversazione in terapia, di meravigliarsi dei possibili sviluppi anche imprevedibili, di rispettare l’autenticità di ciascuna persona, e di non partire con idee a priori circa il futuro della terapia e della coppia. Allora la terapia di coppia è anche una scoperta di se stessi, una scoperta di come ci relazioniamo con gli altri, specie con una persona molto vicina.

  Dott. Matteo De Tomi