Perché l’ipnosi?

Perché l’ipnosi è utile?

 Noi tutti ci rapportiamo con gli altri e con noi stessi mettendo in pratica abitudini/schemi, ovvero apprendimenti formatisi nel tempo, utili adattamenti alla società e alla sopravvivenza: tendiamo ad agire secondo schemi appresi dall’esperienza, che ormai sono diventati automatici, ovvero che ci vengono spontanei e che spesso ci sembrano così “normali” e necessari che neanche ci pensiamo più ,oppure li consideriamo come unica possibilità.

 Quando stiamo male, ognuno di noi mostra il disagio nei modi più svariati, ma c’è fondamentalmente una causa comune (semplificando un poco a favore della chiarezza) :  una parte di noi, di solito quella più spontanea e che vuole il nostro benessere, si trova in contrasto con quanto ci sta accadendo. La persona risponde alle relazioni e ai problemi con uno schema abituale, ma, e qui sta il disagio,  si tratta di uno schema non più utile in quel dato momento, e che ha accantonato tante risorse (emotive e cognitive) utili ad adattarsi al cambiamento! Ci troviamo in dissonanza con il mondo e con noi stessi.

 Quando stiamo male vogliamo agire in un certo modo (sappiamo spesso come vorremmo essere o cosa dovremmo fare …) ma non ci riusciamo, perché non conosciamo più le risorse che abbiamo, e allora azioniamo i soliti e abituali schemi di pensiero-azione.

 L’ipnosi si basa sul fenomeno della dissociazione:  durante il fenomeno ipnotico-dissociativo  è possibile riscoprire risorse dimenticate e soppresse per vari motivi e utilizzarle sia durante la trance ipnotica (esempio: il paziente potrà rivivere degli episodi  importanti più o meno lontani utilizzando le risorse che all’epoca non si era potuto permettere!) sia nella vita quotidiana dopo la seduta ipnotica! Durante la dissociazione infatti la nostra mente suddivide l’esperienza globale conosciuta in molte più sottoparti e amplifica la consapevolezza di alcune parti, diminuendo quella di altre: ci si concentra quindi su aspetti/risorse che vanno un po’ fuori dai soliti schemi, perché durante l’ipnosi la nostra parte automatica/spontanea ha più forza.

 La persona dopo le sedute si troverà infatti a comportarsi (e quindi anche a pensare) diversamente, sentendosi anche più in linea con quanto davvero vuole.

 Citando un terapista, Yapko: “Troppo spesso le persone possiedono delle risorse che potrebbero utilizzare per aiutarsi, ma o non riescono a vederle o semplicemente non sanno come fare per accedervi”.

 Perché con l’ipnosi è più facile accedere a queste risorse?

Semplicemente perché sotto l’induzione ipnotica la nostra parte cosciente legata ai soliti schemi/abitudini ha meno influenza, lasciando quindi più campo libero alla nostra parte spontanea * , ed è lì che il cliente ritrova e sperimenta, con l’aiuto professionale e sicuro del terapeuta, le proprie personali risorse … e quando le metterà in atto (in trance e nella vita quotidiana) scoprirà che: vive meglio, e che non gli accade niente di male se sta meglio ed è semplicemente se stesso.

* Vari studi (tra cui “Hypnosis and conscious states: the cognitive neuro science perspecitve” G.Jamieson) evidenziano come durante la trance ipnotica avviene un’interruzione della coordinazione del cingolato anteriore e della corteccia prefrontale dorsolaterale

“Il segreto della psicoterapia consiste nel portare la persona a fare qualcosa che vuole fare ma che è solito non fare” M. Erickson

Dott. Matteo De Tomi